“Lo yoga, o Arjuna, non è per chi mangia troppo, né per chi non mangia affatto, né per chi ha l’abitudine di dormire troppo o per chi rimane sempre sveglio. Chi regola convenientemente i propri pasti e i propri riposi, gli sforzi nell’azione e la parte da assegnare al sonno e alla veglia, a lui appartiene lo yoga distruttore della sofferenza”.
CANTO VI, Bhagavad Gita
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