Le virtù veggenti e spirituali del Terzo Occhio

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I Maestri indù hanno insegnato che, per conquistare la più profonda conoscenza, bisogna focalizzare lo sguardo attraverso l’onnisciente occhio spirituale. Ci si concentra fortemente nel punto fra le sopracciglia: il centro della concentrazione e dello sferico occhio spirituale, sede dell’intuizione dell’anima. Questa è la vera “sfera di cristallo” in cui guarda lo yoghi per apprendere i segreti dell’universo.
Durante la meditazione profonda, l’occhio singolo o spirituale diviene visibile come una splendente stella circondata da una sfera di luce azzurra che, a sua volta, è circondata da un alone brillante di luce dorata. Quest’occhio onnisciente è nominato variamente nelle Scritture come terzo occhio, stella d’Oriente, occhio interiore, colomba che discende dal cielo, occhio di Shiva, occhio dell’intuito.
“Se perciò il tuo occhio è singolo, tutto il tuo corpo sarà illuminato” (Matteo, 6, 22)
Coloro che andranno abbastanza profondo nella loro concentrazione penetreranno quel “terzo occhio” e vedranno Dio. I ricercatori della verità dovrebbero perciò sviluppare la facoltà di proiettare la loro percezione attraverso l’occhio spirituale. La pratica dello Yoga aiuta l’aspirante ad aprire l’occhio singolo della coscienza intuitiva.
L’intuizione, o conoscenza diretta, non dipende da alcun dato fornito dai sensi. Per questo la facoltà intuitiva è spesso chiamata il “sesto senso”. Tutti hanno questo sesto senso, ma la maggior parte delle persone non lo sviluppa. Tuttavia, quasi tutti hanno avuto qualche esperienza intuitiva, forse l’intuizione che una determinata cosa sarebbe dovuta accadere, sebbene non ci fosse alcun segno percepibile dai sensi a indicarlo.
E’ importante sviluppare l’intuizione, la conoscenza diretta dell’anima, perché colui che è conscio di Dio è sicuro di sé. Egli sa, e sa di sapere. Dobbiamo essere certi della presenza di Dio come siamo certi di conoscere il gusto di un’arancia. Fu solo dopo che il mio Guru mi ebbe insegnato a comunicare con Dio e dopo che ebbi cominciato a sentire ogni giorno la Sua presenza, che mi assunsi l’incarico spirituale di parlare agli altri di Lui.
Paramahansa Yogananda, “L’eterna Ricerca dell’Uomo”

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