Il tempo è un concetto astratto preso dalla misura di eventi che si susseguono. Originalmente veniva calcolato in base agli astri e il calendario più diffuso era quello delle 13 Lune, che considerava cicli di 28 giorni per 13 volte l’anno e che permetteva all’agricoltura di sintonizzarsi e utilizzare al meglio lo sviluppo naturale delle semine e dei raccolti.
Nel 1582, Papa Gregorio XIII introduce il calendario gregoriano, quello che usiamo oggi. Prima di questo, il calendario era quello giuliano, coniato da Giulio Cesare, il quale, a tavolino con suo figlio, aveva scelto la durata dei mesi (12) e dei minuti in un’ora (60), dando il suo nome al mese in cui era nato e quello del figlio a quello successivo (Luglio e Agosto), scegliendo la durata dei giorni a loro piacere, ma in base a ciò che serviva per pagare i conti (calendario significa libro di conti) e per gestire il loro esercito. Durante le conquiste dei villaggi, imponevano il loro calendario a tutti, eliminando quello delle 13 lune. Papa Gregorio XIII aggiunse alcuni giorni all’anno, facendolo diventare di 365 giorni, creando così il nostro modo di misurare il tempo attuale.
Il calendario e il metodo di misura del tempo che usiamo oggi, ha una frequenza di 12:60, così viene chiamata per le 12 ore e i 60 minuti. Questa è totalmente sconnessa dai veri cicli del cosmo e ci allontana dal flusso naturale che ha la natura, separandoci da noi stessi che siamo fatti di natura e, volenti o nolenti, siamo sincronizzati con lei in modo sottile.
I Maya, sono conosciuti come un popolo molto avanzato ed avevano creato il metodo di misurazione del tempo più preciso del Mondo. Ad oggi, questo metodo rimane il più esatto, con un margine di errore inferiore ai calcoli attuali. I Maya sono anche stati i primi a usare lo 0 che è sempre stata considerata la più grande scoperta degli Arabi, ma in realtà 900 anni prima, era già usato dai Maya come una frequenza molto importante per la loro cultura e per la misurazione del tempo.
Usavano più di 20 calendari ed erano stati capaci di misurare esattamente gli allineamenti planetari con Sirio, le Pleiadi e il centro della galassia che avevano identificato come “il Grande Utero” o “La Grande Madre” e chiamato HUNAB KU. Solo recentemente è stato identificato il centro della Galassia e confermato dai fisici, senza ancora sapere esattamente il suo funzionamento.
Il Calendario Maya che oggi viene diffuso e usato è quello chiamato TZOLKIN, Sacro Computo, nome coniato successivamente e riscattato da Josè Arguelles, riportando alla luce l’importanza di ritrovare la sincronia con il Tempo Naturale che ci permette di ritrovare anche noi stessi e l’appartenenza alle leggi universali che rendono tutto perfetto e più fluido. Il TZOLKIN è stato unito alle 13 Lune, ricavando un anno completo.
L’anno Maya inizia ogni 26 di Luglio quando il Sole, la Terra e Sirio si allineano. Ha una durata di 364 giorni+1, il 25 Luglio. che viene chiamato “IL GIORNO FUORI DAL TEMPO”, dove si può ricapitolare e tirare le somme di ciò che è successo durante l’anno che se ne va e accogliere così il nuovo che viene. Ogni anno ha un’energia diversa che da una guida, un proposito, una frequenza che ci coinvolge tutti e che ci permette di evolvere. La frequenza usata è quella di 13:20 che è la naturale, quella che ci riporta in sintonia con noi stessi. Per i Maya il 13 è un numero così sacro che non si poteva dire, quindi dicevano 12+1, poiché il 13 era per loro un codice di ritorno a casa, che hanno usato nel momento in cui hanno scelto di tornarci: 13 sono i toni galattici che definiscono l’energia e 20 sono i Glifi o nahuales che definiscono i tipi energetici considerati.
Maya è una stella delle Pleiadi che appartiene alla costellazione del Toro. la conoscenza dei Maya veniva da una connessione speciale che avevano con il Cosmo. Il vero ritorno a casa è quello che ci permette di ritrovare noi stessi, di ricordare chi siamo in quella connessione che abbiamo con gli Universi che abitiamo. Dentro di noi esiste già tutto e va riscoperto, ritrovando quella luce che arde dentro e che possiede molti talenti e doni. L’Anima che abita questo corpo ha con sé molto da dare, quando ricordiamo, stiamo aumentando il peso della nostra ANIMA che si manifesta e guarisce ogni ferita del passato, ritrovando un presente ricco e fiorito.
A proposito di fiorire, quest’anno 2017-2018, il 26 di luglio entriamo nella frequenza del Seme Giallo Cristallo, il nuovo anno maya che ci accompagna desidera far fiorire la nuova coscienza siamo dunque pronti per seminare il nuovo seme, con i nuovi propositi, il nuovo inizio.
Per questo, vi consiglio di fare una lista…il 25 di Luglio quando il tempo non viene calcolato, saremo in uno spazio a-dimensionale, dove fare una lista di ciò che abbiamo imparato, sperimentato, sentito nell’anno che se ne và…e quali nuovi propositi seminare nell’anno che viene…propositi su cui lavorare, da coltivare e far fiorire.
La frequenza che sta per entrare ha un tono Cristallo che significa il servizio al Pianeta. Ognuno di noi viene al servizio e lo fa’ prendendosi cura di se stesso, camminando verso una crescita personale, verso la comprensione di se stesso e l’espressione della propria unicità. Questo è il miglior servizio che diamo all’umanità poiché secondo il principio dell’entanglement, ogni cosa che pensiamo, facciamo, sentiamo manda un impulso, un’informazione al resto del Mondo…ogni volta che ci liberiamo stiamo aiutando a liberare l’umanità..quando maturiamo ed evolviamo facciamo lo stesso, stiamo immettendo una nuova informazione che aiuta altre anime a farlo. Prendere coscienza dell’importanza che ha il nostro processo, non solo per noi ma per tutti, è fondamentale!
E’ tempo di ricordare e ritornare a fluire con il Cosmo…. siamo fatti di stelle, di atomi che hanno capacità di luce propria, guarire le ferite dell’Anima ci permette di evolvere, liberarci ed essere persone felici…che aiutano altri a fare lo stesso! L’energia è a nostra disposizione, sintonizzarci con lei ci permette di far meno fatica a ritrovarci.
In Lak Ech….Io sono Te…. Hala Ken…Tu sei Me… i Maya sapevano già dell’entanglement e che siamo tutti unici ma uniti nel Tutto. La diversità è un grande dono nel tutto.
Francesca Ollin Vannini
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