“Reiki è la saggezza combinata con l’energia
Ci connette alla Luce, ci stimola la crescita,
Ci bilancia dal punto di vista fisico e spirituale
Siamo in grado di guarire le ferite più profonde e possiamo far emergere il potenziale
che non conosciamo del nostro essere.
Reiki è il supporto per la salute ottimale del corpo.
È un veicolo per la nostra verità interiore che ci guida alla felicità, e la felicità non è altro che guarigione! ”
(Sensei Mikao Usui)
Il Reiki Tradizionale Usui è un metodo originario del Giappone, ma diffuso in tutto il mondo, di purificazione ed equilibrio delle energie del corpo umano. La parola giapponese Reiki è composta da due sillabe, REI e KI, che significano rispettivamente “energia universale” e “forza vitale”: in India, questa forza viene chiamata Prana, in Cina Ch’i (o Qi), in Giappone Ki appunto, in Egitto Ka, mentre nella tradizione cristiana è nota come Spirito Santo. Reiki quindi significa Energia Vitale Universale. Il Reiki rappresenta l’Energia Universale di origine Divina.
Il Reiki può essere usato nel trattamento di praticamente tutte le malattie e i disturbi conosciuti. Quando affiancato ad altre terapie naturali e/o allopatiche, ne migliora l’efficacia.
Secondo l’esperienza di chi lo pratica, il Reiki ha l’effetto di migliorare i risultati del trattamento medico globale, agendo in modo da ridurre gli effetti collaterali di eventuali farmaci, ridurre il tempo del trattamento, ridurre o eliminare il dolore, ridurre lo sforzo e contribuire ad aumentare un senso generale di ottimismo, che gioverà alla cura nel suo complesso.
Il Reiki, inoltre, può essere abbinato alla medicina tradizionale come pure ad altre medicine alternative che tengono in considerazione la salute della persona da un punto di vista olistico quali: Omeopatia, Fiori di Bach, Aromaterapia, Aurasoma, Medicina Ayurvedica, Cristalloterapia e Fitoterapia.
Secondo la tradizione fu Mikao Usui, nato in Giappone nel 1865, a sviluppare la pratica del Reiki così come la conosciamo al giorno d’oggi: tale abilità curativa si è manifestata in lui dopo tre settimane di digiuno e meditazione sul Monte Kurama. È bene ricordare e sottolineare quest’aspetto, giacché senza un’adeguata purificazione e preparazione del corpo fisico e delle strutture sottili dell’essere, la ricezione di tale iniziazione direttamente dal Divino non avrebbe potuto aver luogo. Per la stessa ragione, soprattutto prima di effettuare trattamenti su altre persone, i terapeuti e gli operatori Reiki dovrebbero purificare se stessi su tutti i livelli.
Praticanti e terapeuti, iniziati a loro volta nel sistema Reiki, ricorrono a questa tecnica che consiste principalmente nel posizionare i palmi delle mani, canalizzando energie terapeutiche elevate (ki), sui chakra (i centri energetici dell’essere umano) e sulle altre parti del corpo che necessitano di energia curativa.
Contrariamente ad alcune (dis)informazioni fuorvianti che si trovano su Internet, il trattamento si effettua coi vestiti addosso: considerato che tale energia vitale/spirituale va oltre le dimensioni di tempo e spazio, gli abiti di certo non ne impediscono la discesa e la distribuzione nel corpo del soggetto trattato. Quest’energia divina inoltre ha la sua “intelligenza” e va esattamente dove serve che vada.
Importante
Il trattamento Reiki non è un gioco: coloro che lo applicano (soprattutto a terze persone) sono dei veri e propri “canali” e per poter aiutare gli altri è fondamentale che siano canali “puliti”, sgombri il più possibile da “scorie” energetiche e mentali.
Tutto è energia e tutto vibra con frequenze più o meno elevate, se il veicolo psicofisico del terapeuta/operatore non risuona a frequenze elevate (cosa imputabile a svariati fattori), il canale risulterà non essere “pulito”, un po’ come prendere dell’acqua da bere da un tubo arrugginito, incrostato, etc.
L’essere umano è percorso e attraversato da una rete sottile di migliaia di Nadi (canali energetici altrimenti noti come “meridiani”) tramite i quali circola e fluisce l’energia vitale fondamentale chiamata Prana; se questi Nadi non vengono mantenuti liberi e purificati, si verificheranno dei blocchi energetici, similmente a come un grumo di grasso può ostruire una vena con conseguenze dannose per il corpo fisico.
Bevande alcooliche, caffè, fumo, sostanze intossicanti, psicofarmaci e un’alimentazione a base di carne e pesce (e più in generale di tutto quel cibo povero di energia vitale, morto, o ottenuto tramite l’uso della violenza), così come pensieri ed emozioni negativi, inquinano i Nadi a livello sottile, rendendo di conseguenza l’operatore Reiki un canale meno puro.
Un canale non pulito, “colorerà” in un certo senso l’energia canalizzata, e questo avrà delle ripercussioni sul soggetto ricevente, fino a portarlo, nei casi più estremi, ad affermare (per aver vissuto esperienze poco piacevoli in tali circostanze) che il Reiki faccia addirittura male. È perciò molto importante imparare a discernere e prestare la dovuta attenzione anche allo stile di vita dell’operatore Reiki o sedicente tale. Non dimentichiamo che Mikao Usui era un monaco, non un viveur.
Il Reiki è un metodo efficace per aiutare se stessi e gli altri diventando e restando un canale Divino, non è “spiritual marketing” e coloro che speculano sulla nobiltà di tale sistema, facendone un “mestiere” senza tener doverosamente conto delle implicazioni di natura spirituale che esso comporta è evidente che non hanno la più pallida idea di cosa preparino karmicamente per se stessi!
La malattia vista dal Reiki
Seguendo il punto di vista olistico, nel Reiki si afferma che la malattia, in qualsiasi forma si presenti, non è altro che la manifestazione sul piano fisico di uno squilibrio energetico. Secondo questa visione, traumi, incidenti, alimentazione, eventi atmosferici, situazioni ambientali, danno origine a dei blocchi energetici e alle malattie. Il Reiki ha come scopo quello di rimuovere questi blocchi energetici, ripristinandone il flusso e ristabilendo l’armoniosa interazione tra mente e corpo.
L’evento esterno, secondo questo punto di vista, può al massimo partecipare come concausa nella produzione di uno specifico sintomo, ma il conflitto nasce sempre nella psiche dell’individuo. Il dolore è l’informazione preposta alla conservazione della vita.
Malattia e squilibrio secondo il Reiki
Quando l’energia vitale non fluisce regolarmente all’interno del corpo umano seguendo il giusto ritmo, si parla di squilibrio energetico. La funzione principale del Reiki è quella di ristabilire questo equilibrio, e di permettere alla salute, alla vitalità ed alla felicità di manifestarsi liberamente. Le emozioni positive come la felicità, il buon umore, l’amore, la pietà, la tranquillità e l’appagamento sono qualità energetiche molto pure. Quando vengono provate queste emozioni, si sta generando energia positiva. Le emozioni negative come la preoccupazione, la paura, il terrore, l’avversione, la rabbia, l’avidità, la bramosia, l’invidia sono energie molto dense e pesanti che richiedono grandi quantitativi di energia e di lavoro per circolare e sostenersi, tendendo a “contagiare” le altre persone con le quali vengono in contatto (come fanno anche le emozioni positive). Ecco dove il Reiki agisce. Comincia ristabilendo la pace e l’equilibrio nella mente e nel corpo.
Ristabilendo questo equilibrio e raggiungendo la “guarigione spirituale” anche il corpo fisico ne trarrà beneficio.
Il Reiki è un trattamento che può essere affiancato sia alle cure mediche che alle terapie alternative, senza necessariamente sostituirsi ad esse. Attraverso il Reiki si amplifica e si armonizza l’energia vitale, si rimuove lo stress e si ristabilisce uno stato di benessere fisico e psichico. I blocchi energetici vengono rimossi e il libero flusso della circolazione energetica attraverso il corpo viene così riattivato.
Tramite il Reiki si interviene direttamente sulle cause sottili delle malattie, a monte del problema, ma chi sceglie di sottoporsi a questa forma di trattamento energetico deve essere consapevole che, ben lungi dall’essere un semplice “paziente”, deve divenire parte attiva e consapevole del processo di ripristino del proprio benessere psicofisico, aprirsi e predisporsi alla guarigione e, quando necessario, modificare il proprio stile di vita in funzione dell’eliminazione definitiva di tali cause.
Durante il trattamento la persona vive un rilassamento molto profondo che permette alla propria coscienza di penetrare nella parte più segreta di sé.
Dopo il trattamento si può percepire uno stato di benessere, rilassamento profondo e riequilibrio.
Si può ricorrere ai trattamenti Reiki non solo in caso di affezioni o malattie, ma anche a fini di prevenzione e per mantenere in buono stato di salute il corpo. Il Reiki è difatti una forma di “igiene” e purificazione a un livello più sottile e profondo, diverso da quello fisico.
Può beneficiare del trattamento Reiki chiunque non sia affetto da disturbi psichici.
Una seduta di trattamento dura un’ora, la persona da trattare rimane vestita con abiti comodi. Di solito, per ottenere risultati apprezzabili e duraturi, si richiedono almeno 10 sedute, di cui le prime quattro da realizzarsi in quattro giorni consecutivi.
I benefici del Reiki
Aiuta il corpo ad auto-guarirsi
Elimina il dolore
Diminuisce stress e frustrazioni
Riequilibra gli organi e le ghiandole
Dona equilibro emozionale e mentale
Equilibra il sistema nervoso
Equilibra le energie dell’organismo
Accelera i processi di guarigione grazie alla stimolazione del sistema immunitario
Disintossica e purifica il corpo fisico e i centri energetici (chakra)
Riduce gli effetti collaterali di farmaci e medicine
Eleva la coscienza spirituale
Sviluppa la compassione e il rispetto per la vita
Porta pace interiore ed equilibrio
Accresce l’intuizione, la creatività, il pensiero logico e la lucidità mentale
Facilita l’ottenimento di ciò di cui si necessita in quel dato momento della propria vita
Non ha effetti nocivi o dannosi
Non crea dipendenza
Accelera il conseguimento delle proprie finalità benefiche
Favorisce la rimozione delle cause delle affezioni
Agevola l’eliminazione di vizi e dipendenze
Vedi anche :
Reiki nelle strutture sanitarie
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